BOLLA PONTIFICIA " CUM CERTUM SIT"di PAPA GIOVANNI XIII ANNO 969

Con la bolla pontificia "Cum certum sit" del Papa Giovanni XIII del 26 maggio 969 si riconosce all'Arcivescovo di Benevento di consacrare dei Vescovi in una parte Puglia bizantina e specialmente ad Ascoli e Bovino, le due città assediate dalle truppe longobarde e germaniche.
Il papa nel firmare la Bolla intendeva premiare la devozione dimostratagli dai beneventani quando dimorò tra loro, ed accontentare Pandolfo Capodiferro, Principe di Capua e Benevento, che era "l'anima della politica antibizantina nel meridione". L'Imperatore ottone I, che nel 963 si era fatto incoronare imperatore d'Occidente da Giovanni XII, dopo l'inutile assedio di Cassano di Calabria, aveva abbandonato la Calabria il 1° maggio 969 e, giunto nella Puglia nel nord, si era accampato tra Ascoli e Bovino, allora possedute dai Bizantini, che da quelle fortezze interrompevano le comunicazioni tra le capitali longobarde, Benevento, Capua e il santuario del Gargano, tenacemente rivendicato dal vescovo di Benevento. Ottone I però, avendo fretta di dirigersi verso il nord, affidò a Pandolfo il compito di assediare Bovino. Intanto Giovanni XIII aveva convocato a Roma un Concilio, durante il quale Pandolfo ottenne dal Papa, per il Vescovo di Benevento, le prerogative accordate due anni prima al Vescovo di Capua. Il Papa, facendo di Benevento una metropoli, riconosceva al nuovo Arcivescovo il diritto di consacrare dei Vescovi in una parte della Puglia Bizantina. Così Pandolfo cercò di fare del clero longobardo un prezioso alleato della sua politica, e nello stesso tempo accordò un'abile soddisfazione all'amor proprio dei beneventani, gelosi di Capua.
STRUTTURA dell BOLLA: Giovanni XIII, dopo l'esordio, afferma che la Chiesa beneventana è degna di grande considerazione, perché loda il Signore con fede e sincera ed è ossequiente verso la Chiesa Apostolica Romana e, in particolare verso la sua persona. Il Sinodo inizia sotto la presidenza del Papa e intanto vengono collocati i quattro Vangeli dinanzi all'altare della confessione di S.Pietro. Sono presenti l'Imperatore Ottone I, moltissimi religiosi romani e italici e occidentali e anche uomini cattolici e sapientissimi di ogni ordine. Il Papa se esortazione dell'Imperatore e con l'intervento di Pandolfo e suo figlio Gandolfo, volendo esaltare la Chiesa Beneventana, la costituisce metropoli conferendo al suo presule la dignità di Arcivescovo, col privilegio di indossare il pallio in determinate festività, e la facoltà di consacrare i Vescovi nelle città di Sant'Agata (di Puglia), Avellino, Quintodecimo, Ariano (Irpino),Ascoli di Puglia (oggi Ascoli Satriano)Bovino, Volturara, Larino, Telese, Alife, e gli conferma il possesso di Siponto e S.Michele Arcangelo (sul Gargano). Minaccia di scomunica tutti gli oppositori, mentre invoca le benedizioni del Signore sugli obbedienti. "Scritto da Stefano, Cancelliere di S.R.C."-
Firme:Io Giovanni XIII, papa della santa Chiesa cattolica romana ho sottoscritto di propria mano questo privilegio da Noi promulgato"; "++ Sigillo di D.Ottone piissimo imperatore"; "Sico-S.......Chiesa ho dato l'assenso a questo privilegio, ed ho sottoscritto";
Firme di 29 Vescovi e Cardinali. "Dato il 26 maggio per le meni di Giudo vescovo dalla santa Chiesa di Selva Candida e bibliotecario della Santa Sede Apostolica, anno quarto del pontificato del nostro signore Giovanni XIII, VII dell'imperatore Ottone maggiore, e III del minore, indizione, come sopra detto, dodicesima, anno dell'incarnazione del Signore 969".