GIOVANNI II, VESCOVO di ASCOLI E DI ORDONA

Dalla "Serie dei vescovi che fu dato di scoprire da alcuni antichi manoscritti, soprattutto da quelli che si conservano in Ascoli nell'Archivio dei Padri eremiti di Sant'Agostino" e trascritti dal vescovo Mons. Todisco Grande così si legge:
(senza numerazione e anno). Dopo Cesareo sedette sulla cattedra ascolana Giovanni II anche sotto lo stesso pontefice Zaccaria. Tuttavia si ignora l'anno della sua elezione e morte. Una cosa sola è certa, che egli cioè visse al tempo di Gisulfo I, duca di Benevento.
[nota: Il duca di Benevento Gisulfo I è stato un duca longobardo di Benevento dal 689 fino alla sua morte avvenuta nel 706, quindi questo vescovo Giovanni II, di cui non si conoscono le date di elezione e di morte, si colloca tra il 743, elezione del vescovo Titone (di cui non si conosce la data di morte) e l'elezione del vescovo successivo di nome Davide II nell'anno 768, poiché il duca longobardo di Benevento Gisulfo I è morto nel 706 cioè prima, addirittura, dell'elezione del vescovo precedente di nome Titone, certamente il vescovo Giovanni II non è vissuto durante il ducato di Gisulfo I (come afferma la "serie dei vescovi" di Todisco Grande), ma sotto il ducato di Gisulfo II che ha governato dal 742 al 751, intervallo di tempo tra il 743 - vescovo Cesareo - e il 768 - vescovo Davide II).

Di questo vescovo non si fa menzione nella cronotassi ufficiale.

Zaccaria (Santa Severina, 679 – Roma, 15 marzo 752) fu il 91º papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo, dal novembre 741 (consacrazione il 10 dicembre) alla sua morte.Poco si sa della sua vita precedente all'elezione al Soglio pontificio. Proveniente da una famiglia greca della Calabria, era stato diacono lavorando in stretta collaborazione con papa Gregorio III, al quale succedette nel novembre 741. La consacrazione avvenne il 10 dicembre, senza aspettare la conferma dell’esarca di Ravenna che a questa funzione era stato delegato qualche anno prima dall’imperatore. Il gesto non aveva però alcuna connotazione polemica o di sfida, in quanto il nuovo papa era comunque conosciuto come abile diplomatico e persona conciliante. Il problema più urgente del momento era il rapporto con il re longobardo Liutprando

Gisulfo II (... – 751) è stato un duca longobardo, terzultimo duca di Benevento prima della caduta del regno longobardo. Gisulfo fu duca di Benevento dal 731 al 732 e in seguito nuovamente dal 742, dopo la caduta di Liutprando e la rimozione di Godescalco, fino alla sua morte, circa dieci anni più tardi (751). Gisulfo era figlio di Romualdo II di Benevento e Gumperga, figlia di Aurona, sorella di Liutprando. In quanto parente del re, era sostenuto dal potere reale, ma essendo minorenne al momento della morte del padre, un certo Audelais riuscì ad usurpare il ducato. Liutprando rimosse Audelais e, ponendo un altro nipote, Gregorio, sul trono, portò Gisulfo a Pavia per educarlo nel Palazzo Reale. Nel 744, Gisulfo fece una donazione di territorio alla Abbazia di Montecassino che divenne la base della Terra Sancti Benedicti[senza fonte]. I Beneventani (o Sanniti) rimasero tuttavia fedeli a Gisulfo e alla dinastia di suo padre e quando, dopo la morte di Gregorio, Godescalco usurpò il trono ducale, il popolo si sollevò e lo uccise, permettendo a Liutprando di porre al potere l'oramai maggiorenne Gisulfo. Secondo Hartmann, Gisulfo seguì fedelmente le politiche di Liutprando.