CAGGESE ROSINA

Ascolana. Figlia di Domenico e di Maria Donata Piccialli, di anni 35. Il 24 maggio 1891 è testimone di un fenomeno inspiegabile avvenuto nella chiesa di S. Maria del Popolo in Ascoli Satriano. Informata l'autorità ecclesiastica, giorno 23 agosto 1891, venne celebrato un processo canonico, nella curia vescovile di Ascoli Satriano, alla presenza del vicario generale Mons. Tommaso de Stefano (futuro Vescovo di Ruvo e Bitonto dal 19 gennaio 1893 e dal 24 marzo 1898 Arcivescovo di Trami-Barletta), con l'assistenza del cancelliere vescovile Can. Antonio Sarcone. Si tratta del terremoto avvenuto in Ascoli, appunto, il 24 maggio 1891: la signora Rosina, di anni 35, non avendo percepito la scossa tellurica, era rimasta nell'interno della suddetta chiesa e, mentre pregava, ebbe una visione di cui parla nella deposizione giurata fatta durante il processo canonico:
Oggi 23 agosto, in questa rev.ms Curia vescovile di Ascoli Satriano...Donna Rosina Caggese fu Domenico e M. Donata Piccialli, di anni 35, di vita devota, previo giuramento ha depositato quanto segue. Nel giorno 24 maggio e proprio di domenica, verso le ore 6 pomeridiane, nella chiesa detta di S.Maria, dove sono le claustrali Liguorine, mentre vi si conveniva per la celebrazione del mese di mariano, io, nell'atto che stavo recitando le mie preghiere, restai scossa dalla gente che usciva fuggendo precipitosa dalla chiesa. Dimandando seppi che vi era stata una scossa di terremoto, senza però che io l'abbia affatto avvertita. Quindi mi raccolsi di spirito e continuai le mie preghiere. Ciò facendo, rivolsi il mio sguardo in cime all'altare maggiore, dov'era collocata in un quadro ad oli dorati la effige di Maria Santissima sotto il titolo di Madre della Misericordia. osservai con mia immensa sorpresa come totalmente scomparsa la effige della Madonna da notarsi la sola base del quadro e niente altro: tanto da vedere nella loro nudità i cancelli del coro delle Suore, il quale rimane appunto nascosto a chi guarda in quella parte occupata dal quadro, che gli è collocato innanzi, essendo questo di una considerevole dimensione. credei allora che le Suore avessero sottratto il detto quadro per salvarlo da qualche furto; e ciò perché io ritenevo quel tumulto suscitatosi dinanzi della chiesa nella gente che usciva come di altra gente introdottavisi per rubare. A capo di sei giorni venni a sapere che la giovinetta Maria Ficci, di anni 14, aveva ricevuta una consimile visione meno altre circostanze a notarsi... (Crf. Archivio storico diocesano - Ascoli Satriano. Faldone Religiosi, Convento S. Maria del Popolo).