CALENDARIO MARMOREO DI NAPOLI

Scoperto nel 1742, in esso è riportata la notizia: "XIII nt S.Potiti" dimostrando la diffusione, in tutta la Campania, del culto di S.Potito.

Il Calendario Marmoreo di Napoli è un documento marmoreo che riporta i costumi liturgici dell'antica Chiesa napoletana.
Il ritrovamento del calendario avvenne in maniera fortuita nel 1742, quando i marmi furono rimossi dall'ingresso secondario della chiesa di San Giovanni Maggiore. Salvati fortuitamente dalla distruzione, i marmi del Calendario furono valorizzati dal Cardinale Giuseppe Spinelli, che ne affidò lo studio al canonico Alessio Simmaco Mazzocchi, e ne diede una prima sistemazione nella cappella dell'episcopio.
È conservato nel Duomo di Napoli. Il Calendario è composto da due plutei incisi su entrambi i lati. Si ritiene sia stato inciso intorno alla metà del IX secolo. Su un lato sono incisi leoni alati, pegasi e ippogrifi. L'altro lato riporta l'elenco delle festività liturgiche ordinate secondo i mesi. Conserva i costumi liturgici della Chiesa napoletana, specie di quella parte del clero legata agli ambienti greci.
Il calendario, poi, è particolarmente importante come documento storico poiché indica l'antichità del culto reso ad alcuni santi: riporta in particolare la data di sepoltura di ben ventitré vescovi di Napoli.
Bibliografia
Domenico Mallardo, Il Calendario marmoreo di Napoli, Edizioni Liturgiche, Roma 1947