BENEDETTO, VESCOVO di ASCOLI
Dalla "Serie dei vescovi che fu dato di scoprire da alcuni antichi manoscritti, soprattutto da quelli che si conservano in Ascoli nell'Archivio dei Padri eremiti di Sant'Agostino" e trascritti dal vescovo Mons. Todisco Grande così si legge:
47°. Anno 1276. Nello stesso anno 1276 a Nigro successe Benedetto, eletto vescovo da papa Innocenzo V. Tutte le cose che si conservano di questo vescovo si possono vedere nel registro Vaticano, n.29, fol. 243. Cessò di vivere senza aver ancora espletato l'anno quarto del suo pontificato.
Nell'anno 1276 [mentre era vescovo di Ascoli Benedetto] muore il feudatario di Ascoli Guido de Arcellis, nominato dal re Carlo d'Angiò. Nel 1280 il Capitolo Cattedrale di Troia richiese il vescovo Benedetto come proprio Vescovo, ma il Papa Niccolò III respinse la richiesta.
13° Vescovo di Ascoli, secondo la cronotassi ufficiale, sotto il nome Benedetto eletto il 6 marzo 1274 e morto nell'anno 1293 c.
Il nome di Benedetto (Benedictus) , vescovo di Ascoli nel 1280, si trova nella "Series Episcoporum Ecclesiae Catholicae" del P.Pio Bonifacio Gams,O.S.B.,Graz,1873,pag.853.
Di tale vescovo fa menzione anche in canonico veneziano Giuseppe Cappelletti nella sua opera:"Le Chiese d'Italia - dalle origini sino ai nostri giorni" vol.XIX, ed.Giuseppe Antonelli,Venezia,1864,pag.142 dove si legge: "Benedetto vescovo di Ascoli è commemorato nel diploma, con cui Carlo I, re di Napoli, confermò nel 1280 il summentovato privilegio, concesso dall'imperatore Federigo II a favore di questa chiesa. E nello stesso anno 1280 il capitolo di Troja lo aveva eletto a suo vescovo, ma il papa Nicolò III non ne volle approvare l'elezione".
Nel 1274 risulta, nelle pergamene di Montevergine, la concessione del Vescovo di Ascoli Benedetto tramite la quale il presule concede plenam potestatem vobis abbati Iohanni et monasterio supradicto fundandi et construendi et edificandi ecclesiam de novo intra domos vestras et in quibus fratres vestris habitant quas habetis sitas intus in civitate predicta asculana. Tali quod condicione et pactis ut liceat vobis auctoritate nostra altaria in ea erigere, officia publice et sollenniter celebrare, campanile erigere et campanas pro velle habere et eas pulsare, cimiterium publicum seu liberam sepulturam habere ac omnes qui ibidem ob devocionem religionis eligerint sepulturam canonicos nostros apud preter illos qui pro aliquo iure solvendo iuste ecclesie esset contradicti ab episcopo seu capitulo et quibus aliquod canonicum non ostaret et omnes extinctos, undecumque venerint, liberam concedimus potestatem eos ad sepulturam vestram recipienti sine contradictione nostra et subcessorum nostrorum salvo tamen ut de rebus mobilibus quas decedentes in testamento suo ultimo pro exequiis sepulture cives excolani seu alii dicte vestre ecclesie dimitterent vel legarent quartam de ipsis rebus nostre ecclesie reservamus; mones autem donaciones seu oblaciones tam rerum mobilium quam stabilium, que fierent dicte ecclesie sue monasterio vestro tam a civibus asculanis quam ad aliis alieniginis inter vivos.
In un atto del 7 marzo 1274, conservato nell'Archivio del Monastero di Montevergine come regesto n.2279, risulta il suo nome:
"1274, marzo 7. Ind. II. - Carlo II re a.9.
Ascoli.
Lorenzo, not. della città di Ascoli.
Nicola de Manfrido, giudice regio di Ascoli.
Benedetto, vesc. di Ascoli, col suo Capitolo, dà facoltà a Giovanni, ab. di M.V., di edificare una chiesa in Ascoli, nella casa dove abitavano i Padri di M.V., residenti in Ascoli, con cimitero, campane, ecc., e con molte esenzioni (I,70).
In un altro atto del 4 gennaio 1293, conservato nell'Archivio del Monastero di Montevergine come regesto n.2534, risulta il suo nome:
"1293, gennaio 4. Ind. VI. - Carlo II re a.8.
Ascoli.
Leone de Lanczone, giudice di Ascoli.
Benedetto, vesc. di Ascoli, insieme col suo Capitolo, crea procuratore Giovanni Cantore, per le cause che essi debbono sostenere, e in particolare per la causa di appello che avrà luogo, o si spera abbia luogo, tra don Epifanio, chier. della chiesa di ascoli da una parte, e lo stesso Capitolo, che ha sporto appello, dall'altra, da sostenersi nella curia di don Giovanni, "dei gratia" arciv. di Benevento "(XV,96).
Innocenzo V, nato Pierre de Tarentaise, italianizzato in Pietro di Tarantasia (Champagny-en-Vanoise o La Salle, 1224 o 1225 – Roma, 22 giugno 1276), fu il 185º papa della Chiesa cattolica dal 21 gennaio 1276 alla morte. Primo papa appartenente all'Ordine domenicano, è stato beatificato da Leone XIII nel 1898.
Carlo I d'Angiò (Parigi, 21 marzo 1226 – Foggia, 7 gennaio 1285) conte d'Angiò e del Maine, conte di Provenza e di Forcalquier, fu re di Sicilia, re di Napoli, principe di Taranto, re d'Albania, principe d'Acaia e re titolare di Gerusalemme. Figlio del re di Francia, Luigi VIII (detto il Leone) e di Bianca di Castiglia, era fratello del re di Francia, Luigi IX (detto il Santo). Conquistò il Regno di Sicilia nel 1266 sconfiggendo a Benevento l'ultimo re svevo, Manfredi di Sicilia. Perse nel 1282 la parte siciliana del Regno in seguito ai Vespri Siciliani, rimanendo peraltro re di Napoli fino alla morte.
