Catechesi del Portone Bronzeo della Cattedrale

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La nuova Porta di bronzo della Cattedrale di Ascoli Satriano, inaugurata dal Vescovo, Mons. Giovan Battista Pichierri il 7 Marzo 1999, a conclusione della Visita Pastorale alle quattro parrocchie di Ascoli Satriano, durante il triennio dedicato dal Papa Giovanni Paolo II alla preparazione al Grande Giubileo del 2000.

1. Premessa

Il Papa, nella notte di Natale del 1999, darà inizio al Grande Giubileo del 2000 con l’apertura della "Porta Santa". Lo stesso Gesù, nel vangelo, si definisce "Porta" , attraverso la quale si entra nella comunione con il Padre. Senza Gesù l’uomo non può riconoscere Dio come Padre, non può ricevere lo Spirito di Dio che lo rende figlio.Il primo frutto dell’opera redentiva di Gesù è Maria. Ella, infatti, è’ l’icona della Chiesa, cioè è la prima realizzazione della nuova umanità, che per l’opera d’amore di Dio, manifestatosi in Cristo, attraverso il dono dello Spirito Santo, permette all’umanità di sperimentare il perdono di Dio e la sua trasformazione da peccatore, cioè nemico di Dio, in figlio adottivo, amato da Dio, come Gesù, l’unico figlio del Padre, l’Amato di Dio. La devozione mariana aiuta il cristiano ad imitare l’atteggiamento di Maria nei riguardi di Dio e, perciò, aiuta a diventare santi. Per questo motivo, la nuova porta bronzea di cui viene dotata la Cattedrale di Ascoli, in preparazione al Grande Giubileo del 2000, vuole ricordarci:

* coloro che ci hanno tramandato la fede nel passato e coloro che oggi sono gli annunziatori di Gesù. Cristo, unico Salvatore del mondo, ieri oggi e sempre, che ci ha manifestato l’amore eterno e santificante del Padre;

* e vuole ricordarcelo attraverso i misteri della vita di Maria - Chiesa, che, piena di Spirito Santo, la tutta santa, è colei che porta la Chiesa, cioè noi cristiani del III millennio a conosce, "amare e servire Gesù Cristo, in questa vita, per goderlo nell’altra, in Paradiso".

2. Illustrazione delle 26 formelle della porta

I soggetti delle formelle, a partire dall’alto, sono i seguenti:

* Prima fila - anta destra:
* S. Maria del Principio, a ricordo dell’antica Cattedrale di Ascoli.
* Madonna della Misericordia, Patrona della Città

Presso Napoli, c’ è il Santuario della Madonna dell’Arco. Quello che ora si chiama arco, una volta era "Arché" = "principio": la Madonna del Principio. Maria SS.ma è la Donna che il Signore, che è "Misericordia" (cioè amore che si dona) ha "creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d’allora. Dall’eternità è stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra (Prov 8,22). Come Eva, Maria è uscita immacolata dalle mani dell’Altissimo. Al contrario di lei, vi è tornata immacolata. Maria, specchio della santità perfetta, ha riflesso pienamente l’immagine iniziale divina, senza distorsioni né ombre. Lo sguardo dell’innocente Fanciulla non si è mai abbassata dinanzi al Volto di Dio, non per sfida d’orgoglio, ma per allacciamento d’amore. "I suoi occhi, come colombe, su ruscelli d’acqua" (Cant 5,12). Occhi cristallini come quelli di bambino. Un bambino ci ricorda il principio, ci dà la nostalgia delle cose pulite come erano all’inizio, al tempo in cui "il Signore Dio passeggiava nel giardino alla brezza del giorno" (gen.3,8) e l’uomo gli correva incontro come un bambino, appunto, corre incontro alla sua mamma, al suo papà, con le braccine aperte. Il peccato poi, si sa, ci ha reso timorosi gli uni degli altri e, nelle relazioni con Dio, ci spinge ad imboscarci tra gli alberi (Gen., ivi), ad allontanarci da Lui. "Ma al principio non era così": questa è una frase di Gesù. La pronunziò per condannare il ripudio della donna (Mt 19,8), per indicare la direzione dei nostri rapporti interpersonali, di tutta la nostra vita: non un precipitare verso la distruzione totale, ma un ritorno al principio.

In questo senso la porta, segno dell’andare verso, segno di pellegrinaggio e quindi di una meta da raggiungere, ci dice che il Giubileo deve essere una meravigliosa parabola del nostro ritorno al principio, alle sorgenti. Le varie formelle del ciclo mariano ci ricordano che la Chiesa continuamente ci invita a sentire l’urgenza del ritornare là dove siamo nati a figli di Dio, il ritorno alla vita battesimale: come la Donna del Principio che ha accolto, nell’annunciazione nel grembo il Verbo che era in principio, a Betlemme, nel natale di Gesù, dove il Verbo fatto carne è nato; nella terra degli uomini, dove ha parlato e operato l’Uomo nuovo nel quale il Padre si è compiaciuto; sul Calvario, dove le tenebre che non l’avevano accolta, spensero al Luce.

* Prima fila - anta sinistra
- San Potito martire, Patrono della Città
- Santa Giovanna Antida Tourhet

Il primo ci ricorda come la fede giunse prestissimo in Ascoli, essendo San Potito martire del II secolo; sotto l’imperatore romano Antonio Pio verso il 166-168; la seconda ci ricorda i 200 anni della fondazione dell’Istituto delle Suore della Carità, che si trovano ad Ascoli dal tempo di Napoleone, e quindi hanno aiutato il popolo ascolano a crescere nella fede anche in tempi difficili.

* Seconda fila - anta destra

* Cartiglio con la scritta "Mariæ" ed un "T" (tau), a ricordo dell’origine francescana dell’attuale cattedrale. Infatti nel 1426 il vescovo Giacomo chiese al Papa Martino V la chiesa ed il convento dei Frati Minori Francescani Conventuali, per trasformarli nella nuova Cattedrale e nell’episcopio. Il passaggio avvenne nel 1455 con Bolla di Papa Callisto III. I Frati Francescani Conventuali si spostarono dove ora è l’ asilo "San Giovanni". Divenuta cattedrale, fu ampliata ed abbellita in varie riprese dai successivi vescovi.

* Seconda fila - anta sinistra

* Cartiglio con la scritta "Nascenti" I cartigli delle due ante indicano che la chiesa dedicata alla "Natività della Madonna" (dall’anno 1459).

•Terza fila - anta destra:

* Il peccato originale
* La profezia dell’Immacolata.

L’ umanità, con il peccato originale, rompe la primitiva alleanza tra Dio e l’umanità. Ma Dio, che resta fedele al suo progetto di innalzare l’uomo alla dignità divina, mentre dà il castigo, annunzia la vittoria dell’umanità redenta sul diavolo tentatore.

"Gen. 14 Allora il Signore Dio disse al serpente: "Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. 15 Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".

"Isaia 14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele".

* Terza fila - anta sinistra:
o Adorazione dei Magi:

La salvezza viene annunziata a tutti i popoli, non solo agli ebrei, già dalla nascita di Gesù:

" Mat. 2,1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2 "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo"...11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

* Presentazione di Gesù al tempio:

Gesù, ancora fanciullo, aiuta i dottori della legge ad interpretare le Scritture e scoprire in essi la venuta del Messia, cioè di Gesù. Lc 2,41: I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

• Quarta fila - anta destra:
* Diluvio Universale:

Il peccato continua a portare i suoi disastrosi effetti anche a livello di intera umanità. L’intervento di Dio è, nello steso tempo, di castigo e di annunzio della salvezza.

Gen. 6, 5 Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. 6 E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. 7 Il Signore disse: "Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti". 8 Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore....13 Allora Dio disse a Noè: "E` venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. 14 Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. 15 Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 16 Farai nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore. 17 Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà. 18 Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. 19 Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. 20 Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. 21 Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per loro". 22 Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così egli fece.

Gen. 8,18 Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. 19 Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca. 20 Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare. 21 Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: "Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto 22 Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno".

* L’Esodo.

Il popolo, nato dalla discendenza di Abramo, che Dio si era preparato, perché fosse nel mondo segno del suo amore per tutta l’umanità era prostrato in una schiavitù feroce. Dio interviene a liberarlo, per mezzo di Mosè. Il condottiero Mosè, figura di Gesù, preannunzia l’azione liberatrice di tutta l’umanità, nella morte e resurrezione di Gesù, dalla vera causa di tutti i guai, il peccato. La pasqua degli Ebrei, fuga dall’Egitto, diventa figura della vera Pasqua di tutta l’umanità: la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. Esodo 3, 9: Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. 10 Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!". Esodo 14,21: Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. 22 Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra.

Quarta fila - anta sinistra:

* Gesù fra i Dottori del Tempio

"Gesù resta nel tempio per ‘occuparsi delle cose del Padre’ ed insegnare la verità ai dottori d’Israele, poi ritorna a Nazaret con Maria e Giuseppe e passa la giovinezza nella vita di famiglia e di lavoro (Lc 2,41-52)".

Maria e Giuseppe formano con Gesùla famiglia più santa, praticano tutte le virtù domestiche e santificano il lavoro nella povertà, nell’umiltà, nel silenzio e nella santa letizia dell’amore.

* Le nozze di Cana

"Non hanno più vino": Non c’è amore. L’alleanza tra Dio e l’uomo è rotta. Gesù è venuto per ricostruirla. Ma "non è ancora giunta la mia ora"; non è il momento della manifestazione piena dell’amore di Dio per l’umanità. Il momento sarà la morte di croce e la resurrezione. Ma il miracolo si compie e l’evangelista osserva che "questo fu il primo dei segni" che Gesù compì. Il segno di Cana è la chiave che ci permette di comprendere il seguito di tutto il vangelo di S. Giovanni, L’attenzione riservata alla madre di Gesù in questo brano situa Maria in una posizione di particolare importanza rispetto alla totalità del mistero di Gesù. Le nozze di Cana anticipano nel segno l’evento pasquale come evento di alleanza nuziale, che è compimento e superamento dell’antica alleanza del Sinai. Il vino è il segno dell’avvento del tempo promesso, dell’intervento di Dio che salva definitivamente.

Quinta fila - anta destra

* Natività della Madonna

"Oggi la s.Chiesa festeggia la nascita verginale... La verginità che Cristo voleva nel cuore della Chiesa, la protesse prima nel corpo di Maria. La Chiesa non potrebbe essere vergine se non avesse trovato lo sposo, al quale doveva essere data, nel Figlio della Vergine" (s.Agostino, Sermo 178, 4)

Membro della Chiesa, La Vergine Maria ne è al tempo stesso l’immagine ed il modello, proprio a partire dalla sua condizione verginale di "perfetta adoratrice del Signore". "Così è Maria, così è anche la Chiesa: madre nostra, la perfetta adoratrice. Questo è il vertice più alto dell’analogia

tra l’una e l’altra" (H.de Lubac, Meditazione sulla Chiesa)

* L’Annunciazione

Gesù Verbo di Dio si fa carne (Gv 1,14) per opera dello Spirito Santo. L’angelo Gabriele ne dà l’annunzio a Maria e proclama: "Egli sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo e il suo regno non avrà fine".

Maria, pienamente consapevole della volontà di Dio (Lc 1,34) dà la propria risposta umile, libera e responsabile: "Ecco la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38) e diviene la madre di Dio! Mai l’umanità potrà assurgere a grandezza più sublime. Gesù viene ad abitare in mezzo a noi ed entra, in maniera visibile nella storia dell’umanità. Maria con sil suo "sì" ha dato il via alla nostra salvezza.

Quinta fila - anta sinistra:

* Maria SS.ma sotto la croce

Gesù rimase in croce circa tre ore, e da quella cattedra ci lasciò il suo testamento: perdonò ai suoi crocifissori, promise al buon ladrone il paradiso, diede all’umanità la sua stessa Madre. Maria ai piedi della croce soffre nel cuore quello che Gesù soffre nel corpo e nello spirito e forma con lui un unico sacrificio per l’umanità che Gesù le affida.

* La discesa dello Spirito Santo

Gesù molte volte aveva promesso agli apostoli lo Spirito Santo. Dopo l’Ascensione essi rimasero assidui e concordi nell’orazione, con Maria madre di Gesù. Mentre erano nel cenacolo "apparvero loro come lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo" (At 2,3) e cominciarono a dare testimonianza della resurrezione di Gesù. Così nacque la Chiesa. A Maria Gabriele aveva detto: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo" (Lc 1,35). Lo Spirito mentre formava in lei Gesù, formava lei in Gesù come membro nobilissimo del Corpo mistico. Perciò Maria è tipo, madre e figlia primogenito della Chiesa.

Sesta fila - anta destra:

* Visita della Madonna a S.Elisabetta

Gesù, ancora nel seno di Maria, porta la santità e la gioia nella casa di Zaccaria e Giovanni, anch’egli ancora nel seno della madre. Elisabetta, piena di Spirito Santo, esalta la fede di Maria e, prima fra tutti gli uomini, professa la propria fede nelal divinità di Cristo chiamandolo "il mio Signore" (Lc 1,39-45). Maria, appena divenuta la Madre di Dio, non si isola ma si affretta a portare Gesù alla cugina Elisabetta e al mondo, per glorificare Dio che "ha fatto in lei grandi cose" per annunziare la salvezza dei poveri e degli umili (Magnificat, Lc 2,46-56).

* Il Natale di Gesù

Gesù nasce da Maria Vergine nella povertà di una grotta, perché non c’era posto per il Re del Cielo in un albergo. Un angelo annunzia ai pastori e al mondo che "è nato nella città di Davide il Salvatore" e un coro celeste canta "Gloria a Dio nel più alto deic ieli e pace in terra agli uomini che egli ama" (Lc 2,1-14). Maria lo avvolge in fasce e lo depone in una mangiatoia, mentre ripete in estasi d’amore: "L’anima mia magnifica il Signore, il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore...". Giuseppe, in silenzio, condivide l’estasi di Maria e adora.

Sesta fila - anta sinistra

* Assunzione di Maria in cielo

"Gesù ha voluto sua madre sempre e totalmente unita a sé: tutta di Dio nell’immacolata concezione, tutta per Gesù nelal consacrazione verginale, tutta con Gesù nella divina maternità, nella vita nascosta di Nazaret, nella passione e nella morte. Era giusto e doveroso che gli restasse unita nella gloria in anima e corpo. Maria ha raggiunto la gloria prima di tutte le creature, ha realizato in modo perfetto il disegno di Dio sull’uomo ed ora cammina con l’umanità e la guida sulle strade del Redentore, verso la salvezza eterna".

* Maria Ss.ma Madre della Chiesa.

"Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito. Tu non ci lasci soli nel cammino, ma sei vivo e operante in mezzo anoi. Con il tuo braccio potente guidasti il tuo popolo errante nel deserto; oggi accompagni la Chiesa, pellegrina nel mondo, con la luce e la forza del tuo Spirito; per mezzo del Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, ci guidi, nei sentieri del tempo, alla gioia perfetta del tuo regno. Concedi anche a noi, al termine di questo pellegrinaggio, di giungere alla dimora eterna, dove tu ci attendi... in comunione con la beata Vergine Maria, con gli apostoli e i martiri, e tutti i santi" (Prefazione delle Domeniche del Tempo Ordinario VI).

Settima fila - anta destra

* Stemma di Mons. Vittorio Consigliere, Vescovo di Ascoli S. dal 1932 al 1946.

A distanza di cinquant’anni il ricordo di Mons. V. Consigliere è ancora vivo. Ascoli lo ricorda come il "defensor civitatis", perché ha ricostruito la Cattedrale, il Seminario e l’Episcopio dopo il terribile terremoto del Vulture del 1930; parlamentò con le truppe tedesche in ritirata, perché desistessero dalla volontà di bombardare Ascoli nel 1945; ma, soprattutto perché era accanto ad ogni famiglia ascolana nei terribili anni precedenti la guerra e durante la guerra, con la sua opera pastorale. Ha mantenuto viva ed ha accresciuto la fede degli Ascolani nei difficili tempi della seconda guerra mondiale.

* Stemma del Comune di Ascoli Satriano, con la scritta "Sacra Civis"

La legittimazione dell’autorità civica, in democrazia, risiede nella volontà popolare e il fine dell’attività della Civica Amministrazione è la ricerca e l’attuazione del bene comune della comunità che amministra, perché "i diritti dei cittadini sono sacri".

Settima fila - anta sinistra

* Logo del Giubileo del 2000, a ricordo della venuta ad Ascoli S. nell’anno 1987 di S. Santità Papa Giovanni Paolo II

"Rimanete sempre ancorati alla salda roccia dei valori morali e religiosi in cui siete nati e cresciuti: la laboriosità, l’onestà, la frugalità, la tenacia, la speranza, l’amore alla famiglia, il rispetto della vita, la fede in Dio, la fedeltà alla Chiesa" E’ "un patrimonio senza uguali, la vera ricchezza dell’uomo e della società. Non lo disperdete in cerca di miraggi che non risolvono nulla"

(Giovanni Paolo II - Ascoli S. 25 maggio 1987)

* Stemma dell’attuale nostro Vescovo, S.Ecc. Mons. Giovan Battista Pichierri.

Il Vescovo, successore degli Apostoli, è colui che, in comunione con il Papa ed il Collegio Episcopale (cioè con tutti i vescovi) garantisce l’insegnamento della giusta dottrina, promuove la crescita della fede e della vita cristiana, attraverso l’ufficio di santificare, insegnare e governare.