LA SACRA SPINA DI ANDRIA

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Ad Andria, diocesi di origine del vescovo Mons. Luigi Renna, si trova la miracolosa sacra spina della corona di Gesù. Nello stemma episcopale del nuovo vescovo è raffigurato, appunto, la corona di spine di Gesù. Questa spina arriva ad Andria nel 1308, dono della principessa Beatrice d’Angiò nell’anno del suo matrimonio. Era figlia di Carlo II d’Angiò e sposa prima di Azzo VIII d’Este e poi, rimasta vedova, di Bertrando del Balzo, duca di Andria. La spina apparteneva alla casa reale di Francia e presumibilmente faceva parte dell’intera corona di spine che il re Luigi IX di Francia (successivamente San Luigi dei Francesi) acquistò dall’imperatore latino di Costantinopoli Baldovino II insieme ad altre preziose reliquie. Nel 1239 la reliquia arrivò a Parigi e per custodirla fu costruita la Sainte Chapelle, un capolavoro dell’architettura gotica, anche se oggi è custodita nel tesoro di Notre Dame. In realtà si tratta solo dell’anello di giunchi, senza spine. Infatti, le poche spine che arrivarono a Parigi (perché precedentemente i sovrani bizantini già ne avevano regalate diverse) Luigi IX le donò alle chiese più importanti della Francia o alle città più importanti dove risiedevano i discendenti della casa reale francese.L’importanza di questa spina risiede in un suo strano comportamento osservato per prima volta nel 1633. Il prodigio della Sacra Spina di Andria si verifica ogni volta che il giorno dell’Annunciazione, ossia il 25 marzo, coincide con il Venerdí Santo. La spina è grande circa quattro dita, di colore ‘cenerognolo’3 e in essa sono presenti diciassette macchie di color violaceo il cui colore si riavviva, diventando di ‘fresco sangue’. Questo è il miracolo. Da notare che la data 25 marzo, quando è Venerdí Santo, racchiude in sé tutta la vita di Cristo: la nascita e la morte, il giorno del suo concepimento e quello della sua morte sulla croce.Il fenomeno di nuovo si verificò nel 1644, quando la mattina alle 9 ‘apparvero molte diverse gocce e macchie di sangue’ che scomparvero la mattina dopo. Poi nel 1701, quando insieme al miracolo, con ‘urli e strida’ una donna ossessa ‘furibonda’ cadde a terra e ‘l’ossessione cessò’3. Il miracolo si riprodusse puntualmente nel 1712, 1722, 1785 e 1796.Nel 1799 la città fu saccheggiata dai francesi il 23 marzo, sabato santo, ed il reliquiario fu venduto, ma la spina fu recuperata da un ricco proprietario e, dopo diverse peripezie, nel 1837 fu finalmente riportata ad Andria il 31 ottobre. Ed il giorno dopo, il 1º novembre, in modo completamente straordinario, si rinnovò il miracolo.Nel 1842, il miracolo non avvenne nel modo solito, perché la spina aveva prodotto delle piccole escrescenze bianche ed argentee, come una fioritura, della grandezza di una capocchia di spillo. Nel XIX secolo i miracoli furono altri due: nel 1853 e nel 1864.Nel XX secolo il primo prodigio avvenne nel 1910, ma il giorno dopo, ossia il sabato santo 26 marzo, provocando un’ondata di protesta degli scettici che affermavano che il miracolo era stato preparato la notte, visto che il giorno prima non era accaduto niente. I seguenti prodigi avvennero puntualmente nel 1921 e nel 1932.L’ultimo miracolo della Sacra Spina è avvenuto nel 2005. Una commissione di medici ed altri osservatori annotavano le variazioni di colore che fino alle 20.00 h. non furono molti importanti. Poi le annotazioni furono “Ore 20.00: sulla punta della Spina un piccolo rigonfiamento di colore rosso rubino. Ore 20.05: scomparsa del colore rosso. Ore 20.20: sulla punta della Spina comparsa di un piccolo bozzo come gemma di colore rosso. Ore 20.40: sulla punta della Spina il rigonfiamento (bozzo) sempre più grosso. Colore sempre rosso vivo rubino. Alle 21.05: ricompare la gemma e sul corpo della Spina verso la punta presenza di piccole granulazioni biancastra-lanuginosa. Ore 21.15: persiste la granulazione biancastra lanuginosa e scomparsa della gemma alla punta”. Poi viene dato l’annuncio ufficiale del miracolo avvenuto alla folla che gremiva non solo la cattedrale, ma anche la piazza del Duomo e la piazza Vittorio Emanuele dove si poteva seguire l’avvenimento attraverso degli schermi giganti.Fino ad ora la scienza non ha offerto spiegazioni scientifiche a questo fenomeno, o per lo meno non ne sono a conoscenza. Staremo ad aspettare.Dal 2005, dovuto anche alla gran diffusione mediatica dell’evento, la Sacra Spina diventa famosa ed è meta di pellegrinaggi, soprattutto in quaresima. Viene esposta alla venerazione l’ultimo venerdì di ogni mese.Adesso attendiamo i successivi appuntamenti: il più vicino nel 2016; e poi dovranno passare alcune generazioni fino al, niente di meno, 2157. Il 25 marzo, ovviamente.