PONTI DI PAROLE, LA RUBRICA GIORNALISTICA DI MONS.LUIGI RENNA

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Su,CerignolaViva.it,una nuova rubrica a cura di mons.Luigi Renna,vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano,al quale il giornale on-line si è rivolto offrendogli uno spazio per"costruire ponti di parole".Riportiamo l'articolo:MONS.LUIGI RENNA,Mercoledì 11/05/2016 ore 12.57-Ho riflettuto molto prima di accogliere l'invito di Stefano Pepe [ndr:del direttivo di CerignlaViva]a curare una piccola rubrica su CerignolaViva.Non è stato il primo a proporla,confesso.Ciò che mi ha trattenuto dall'accettare l'invito è stata la sorpresa,già prima di arrivare a Cerignola,nel constatare che la comunicazione sui nostri giornali diveniva in molti casi occasione di incomunicabilità,che le parole non avevano il sapore di pane da condividere,ma la durezza delle pietre.E poi mi dispiaceva il vezzo di commentare con scarso rispetto di persone e situazioni. Tutto ciò mi ha fatto desistere dai primi inviti.Poi la scelta di cambiare rotta. Da vescovo, non da giornalista.Mi sono venute in mente tre cose.La prima è la vicenda di San Francesco di Sales,un santo a cui sono legato per tanti motivi, patrono dei giornalisti: è divenuto "protettore" degli operatori della carta stampata perché nella sua diocesi, la calvinista Ginevra, nessuno andava a sentire le sue omelie, ed egli allora escogitò il metodo "giornalistico" di raggiungere i suoi fedeli: faceva stampare delle omelie e le diffondeva tra la gente. In secondo luogo mi è venuta in mente una frase di Giovani Paolo I, il papa per trentatrè giorni, il quale nell'omelia rivolta ai giornalisti all'indomani della elezione a papa, ebbe a dire:"… il cardinal Mercier diceva : "Se venisse San Paolo, farebbe il giornalista.Pierre L' Hermite de "La Croix" di Parigi, gli ha risposto:"Eh, no, eminenza!Se venisse San Paolo non farebbe soltanto il giornalista. Farebbe il direttore della Reuter". Ma, io aggiungo oggi: non solo direttore della Reuter.Oggi, San Paolo andrebbe forse da Paolo Grassi a domandargli un po' di spazio alla televisione oppure alla NBC." Sì, oggi dovrei essere io a chiedere uno spazio per scrivere, e dovrei essere contento perché mi viene offerto. Infine"il colpo di grazia" me lo ha dato papa Francesco nel suo messaggio per la 50° Giornata per le comunicazioni sociali, celebrata l'8 maggio, nella solennità dell'Ascensione.Il papa ha scritto del rapporto tra comunicazione e misericordia, ed ha affermato in un bellissimo passaggio:"La comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l'incontro e l'inclusione, arricchendo così la società. Com'è bello vedere persone impegnate a scegliere con cura parole e gesti per superare le incomprensioni,guarire la memoria ferita e costruire pace e armonia."Creare ponti:papa Francesco mi ricorda che è possibile. E poi mi offre un metodo:scegliere con cura parole e gesti per superare le incomprensioni! Che bello! Scegliere con cura, con la stessa cura che si ha nel parlare ad un bambino, ad un anziano che non sente,ad una persona in cerca di pace e speranza. Ed allora mi sono detto: occorre che il vescovo scriva per gettare ponti, anche dove ci sono macerie! E che scelga con cura le parole, perché esse rivelino la loro vocazione più grande, quella di aiutarci ad essere più umani.Ed allora eccomi qui,con una rubrica che inizia oggi 11 maggio, a fare la strada con voi lettori,per il tempo che il Signore vorrà!