LANDOLFO I, ARCIVESCOVO
Landolfo I (X secolo – ...) è stato un arcivescovo latino di Benevento dal 956. Di lui scrive papa Giovanni XIII quando era ancora vescovo il 19 dicembre 956, lo incontra il 7 settembre 967 nella chiesa cattedrale di Benevento. Dell'incontro narra anche l'Ughelli, attraverso la bolla del 26 maggio 969 "Cum certum sit" che aveva trascritto e con la quale il Papa, facendo di Benevento una metropoli, riconosceva al nuovo arcivescovo il diritto di consacrare dei vescovi in una parte della Puglia bizantina,e specialmente ad Ascoli e Bovino, le due città assediate dalle truppe longobarde e germaniche.
Giovanni XII, emise la Bolla "Cum summae" nel dicembre 956 [Bullarium romanum - Bullarium diplomaticum et privilegiorum sanctorum romanorum pontificum editio taurunensis, Torino 1857, pagg.407-408]con la quale "concede" alla "Santa Chiesa beneventana" la diocesi di Ascoli oltre ad altre diocesi.
Testo della Bolla: "Giovanni XII, aderendo alle preci del vescovo di Benevento Landolfo, confermando gli antichi confini della sua diocesi stabiliti dai precedenti sommo pontefici - tra i quali Marino II (943) -, concede a Landolfo e alla sua "Santa Chiesa beneventana2...Bovino, Ascoli, Larino, Siponto e la chiesa di S. Michele Arcangelo sul Monte Gargano, con tutte le loro pertinenze".. Giovanni XII mette in guardia "qualsiasi persona fornita sia di grande che di piccola potestà, o greco, dall'arrecare qualche molestia nella predetta Santa Chiesa beneventana" circa il possesso dei beni e privilegi concessi. "Se poi qualcuno (ciò che non desideriamo) sia Greco, sia qualsivoglia altro uomo, oserà opporsi o trasgredire in qualche parte le cose da Noi ordinate a lode di Dio e per la stabilità della già nominata chiesa beneventana...rimanga irretito dalla scomunica, e non presuma di entrare in alcuna chiesa, o esercitare qualche ufficio ecclesiastico". Invece su coloro che osservano quanto stabilito dal papa scenda la benedizione e la grazia del Signora.
Scritto da Leone, cancelliere della Santa Romana Chiesa. dato il 15 dicembre 956, per le mani di Marino, vescovo e bibliotecario della suprema sede apostolica, essendo propizio il Signore al pontificato del signor nostro Giovanni XII, sommo pontefice e papa universale, presso la santissima sede del B. Pietro Apostolo"
Dalla lettura del documento pontificio risulta che:
la Chiesa della città di Ascoli fu governata in tempi molto remoti dal vescovo di Benevento; infatti Giovanni XII, nel 956, non assegna la città di Ascoli a Benevento per la prima volta, ma conferma un possesso che la Chiesa beneventana vantava di possedere legalmente e ragionevolmente per antico diritto al tempo dei predecessori del vescovo Landolfo;
i Greci accampavano diritti sulla Chiesa di Ascoli, come su quelle delle città nominate nella Bolla, per cui il papa per due volte ordina che i Greci si astengano, sotto pena di scomunica, dal disturbare la Chiesa beneventana nel possesso delle dette città.
